Jrs Grecia: difficili condizioni per i richiedenti asilo ad Atene

 

A causa dell’inverno freddo e del mare in tempesta, le persone continuano a correre un grave rischio per raggiungere le coste della Grecia dalla Turchia. Il JRS è presente a Lesbos e ad Atene per accogliere e accompagnare i nuovi arrivati.

Sabato 23 gennaio il nostro staff era presente all’arrivo di tre traghetti provenienti dalle isole greche e diretti verso il porto di Piraceus, vicino Atene. Gli enormi traghetti trasportavano 8.000 persone.

Il direttore del JRS Grecia, Maurice Joyeux SJ, spiega cosa ha visto: «Poiché sbarcavano da un viaggio durato tutta una notte, c’era una fervida attività. Alcune persone sono andate direttamente verso la metro, altre sono corse verso i bus. Altre hanno iniziato a parlare con i gruppi di trafficanti che si tenevano a distanza di sicurezza dalla polizia. In due ore l’intero porto era deserto».

Molti di questi migranti forzati cercano di seguire il percorso di quelli partiti prima di loro, attraverso l’Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, verso l’Europa Occidentale. Alcuni finiscono in uno dei numerosi campi creati ad Atene, gestiti dalle autorità e dalle ONG.  Sempre più migranti forzati sono portati dalle autorità greche nei centri di detenzione dove le condizioni sono davvero pessime. Lo staff del JRS visita regolarmente i centri di detenzione intorno ad Atene. Ci sono problemi con l’igiene, con il cibo e, inoltre, molti migranti non hanno abbigliamento adeguato. Lo staff del JRS ha anche assistito minori trattenuti in detenzione ad Atene.

Il JRS è profondamente preoccupato per le intenzioni della Commissione Europea di prendere in considerazione una Raccomandazione per il ripristino dei trasferimenti dei richiedenti asilo verso la Grecia ai sensi del Regolamento di Dublino. Il Regolamento di Dublino è sospeso dal 2011 a seguito delle violazioni dei diritti umani dei richiedenti asilo riscontrate dall’Unione Europea nella Decisione  «MSS v Belgium and Greece» e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella Decisione «NS v Secretary of State for the Home Department ».

Le nostre recenti osservazioni sul campo supportano le conclusioni del Consiglio Europeo per gli Esiliati e i Rifugiati, del mese di novembre. Le persone che hanno bisogno di protezione affrontano ancora considerevoli ostacoli nell’accesso alle procedure d’asilo.

Le condizioni di accoglienza non migliorano e i richiedenti asilo sono spesso sottoposti a trattamenti disumani e degradanti, violando l’Articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Infine, la detenzione dei minori non accompagnati non è chiaramente nel migliore interesse del minore e contraddice la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo.

 

Testo originale in inglese